giovedì, ottobre 19, 2006

Stiamo con Sharansky

Natan Sharansky potrebbe essere uno dei candidati possibili alla successione di Moshe Katsav, attuale presidente di Israele e travolto recentemente dagli scandali a luci rosse.

Altri possibili nomi che si fanno sono tutti di spicco come il letterato Amos Oz, o lo storico Elie Wiesel. Noi però facciamo il tifo per l’appena dimissionario dalla Knesset, ebreo e nato in Ucraina, Natan Sharansky.

Ex ministro per la diaspora, Sharansky è un personaggio scomodo: una vita dedicata alla Politica nel senso alto del termine, spesa a difesa dei diritti umani tanto calpestati nella sua terra di origine, la Russia , negli ultimi 50 anni. Sharansky è vissuto sulla sua pelle che cosa vuol dire non rispettare la libertà di espressione, e togliere la dignità a una persona. Personaggio scomodo dicevamo, anche per le sue posizioni ultime, dissentendo sul ritiro degli insediamenti israeliani a Gaza, voluti da una buona parte del Likud e da Ariel Sharon. Lui, l’uomo che viene dal freddo, con le sue memorie ha fatto pensare milioni di persone al male assoluto dei totalitarismi, al costo dell'esportazione della democrazia in un Paese, ma che certo rappresenta l’unico modo fino ad ora possibile per un’esaltazione completa dell’individuo contro le oppressioni dall’alto.

Noi, poveri liberali con il gusto per chi difende le libertà di essere, di credere e di apparire, siamo in attesa di una petizione per Sharansky presidente.

A risentirci.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

In effetti Sharansky non sembrerebbe male (e poi è già israeliano ed è più giovane di Wiesel)...
Ciao :)

Riccardo Gallottini ha detto...

Sicuro esperimento..molto + giovane..e molto + politico direi.

Anonimo ha detto...

"The Case for Democracy": un libro che consiglio caldamente! Mi associo alla campagna Sharansky for President. :-)