martedì, ottobre 31, 2006

Prodi affogato nelle tasse

Le tasse di sprecano. E’ di oggi notizia che la tanto vituperata tassa sui Suv viene abolita in cambio di un superbollo sulle auto superiori ai 100 kilowatt. Questo dice Visco, per “ benefici in favore degli over 75, e in particolare per i quali dovrebbe essere innalzata la no tax area, cioè la fascia di reddito in cui non si pagano tasse, da 7.500 a 7.750 euro”. Era nell’aria, ma per ora sembra smentita la notizia di un aumento dal 43 al 45% dell’aliquota irpef sui redditi sopra i 150000 euro. A montecitorio si è sparsa la voce che il PdCi proponeva addirittura un ulteriore 2% di contributo di solidarietà arrivando a un 47%.

Sono previste inoltre aumenti di prelievo dal 6 al 10 % sulle vincite del Lotto, mentre la commissione trasporti ha suggerito di aumentare di 3 centesimi la tassa d’imbarco sugli aerei. I Ds propongono una nuova tassa alberghiera.

Insomma, in Italia, la prima Finanziaria del governo Prodi è sinonimo di tasse.

Ogni giorno c’è un ping pong mediatico tra i giornali e le tv per intercettare nuove notizie riguardanti il decreto fiscale presentato in Parlamento e ogni emendamento mette al cittadino un senso di brivido per l’ennesimo esproprio ai suoi danni. I propositi di crescita di Prodi sono ambiziosi. Si è detto che entro due anni si vorrebbe puntare su un 2 – 3% costante di crescita.

Ma è giusto fare pagare un fantomatico e lontano rapporto deficit / Pil alle tasche, quelle si vicine, dei cittadini? Tutti gli esponenti del Governo di preoccupano di parlare di equità, di far pagare a tutti nessuno escluso le tasse, e solo da quel momento si potrà poi procedere, secondo loro, a un’abbassamento graduale del prelievo fiscale. La gente però, dopo appena due mesi di discussioni, è stufa di vedersi letteralmente “rubare” i proprio guadagni in nome di un’uguaglianza che mal stona con la dura e cruda realtà dei fatti.

La realtà è che una persona media, non soggiogata da facili ideologismi, vorrebbe che al posto di aumentare la pressione fiscale, il Governo tagliasse tutte quelle spese che rendono il nostro Paese ingessato e burocratizzato da una pubblica amministrazione intrisa di inefficienza e fannulloni. Vi ricordate quando l’ex ministro Lucio Stanca propose di recuperare un miliardo di euro di gettito solo da un taglio agli sprechi di cancelleria?

E’ giusto che tutti paghino la spesa sanitaria e ci sia poi gente che debba pagare le cliniche private perché più efficienti,e altri che non si possono permettere neanche il ticket nel servizio pubblico?

E’ giusto che in nome di un’utopico “diritto dei lavoratori”, la gente vada in pensione a 55 anni e cominci a lavorare a 30, pretendendo un sistema di protezione sociale che lo tuteli fino alla morte?

Prodi non pensa che sarebbe meglio cominciare a parlare di tagli, anziché di nuove entrate?

Perché l’individuo onesto, che lavora e paga già tantissime tasse, deve intervenire a fronte di una mancanza di coraggio politico di un Governo nelle mani di sindacati e delle sue correnti più conservatrici?

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