martedì, ottobre 10, 2006

Il regime di Putin

La morte di Anya Politkovskaya è un fatto terribile.
La solitudine che l'aveva circondata nell'ultimo periodo, quella distanza delle autorità russe, facevano già presupporre qualcosa. Un colpo alla nuca è stato la certezza.

Ma, alla luce di questo omicidio, è lecito chiedersi le dimissioni di Putin? E' lecito rivalutare totalmente la Russia nel teatro mondiale delle superpotenze?

I problemi del Cremlino sono ormai conosciuti da tutti. Infatti la ragnatela di poteri politici e militari tessuta su misura dagli ex membri del kgb è ormai famosa ai più. Ma ora, questo omicidio dà la solenne prova di un reale potere che và oltre la democrazia, che và oltre l'inciucio politica-affari, la questione diventa irrimediabilmente complicata.

Le denunce di Anya, mettevano in forte imbarazzo la Russia e i suoi colonnelli. Torture, rapimenti in celle segrete, uccisioni sommarie, minoranze terrorizzate.
Proprio quest'ultime con la Cecenia (moscerino nell'occhio dell'amministrazione Putin, del quale si stava occupando la giornalista), creavano forti imbarazzi al Cremlino, ma molti dei dissidenti sono finiti sotto tre metri di terra.

Ma ad accogliere le denuncie della giornalista non c'era nessuno, se non una timida approvazione in patria sempre ben nascosta in pubblico. Perchè?

Le poche denunce della Pallida Europa non sono forse striminzite proprio per l'intreccio d'affari?
Francia, Germania, Italia non sono nazioni dipendenti dalla Russia? Per non parlare degli intrecci personali di molte "capoccie" di multinazionali europee.
La dipendenza energetica che ci lega alla Russia ci rende inadatti a coprire un ruolo di contrapposizione anche solo mediatica. Il nostro giudizio, come italiani ma anche come europei, è drogato in partenza. Per questo motivo la morte di Anya cadrà nell'indifferenza tra qualche giorno.
La politica, dunque, è ormai totalmente schiava degli interessi economici. Le scelte di politica estera, sono dipendenti dalle ragioni "affaristiche".
Che ruolo dare quindi allo scacchiere internazionale, se non un tavolo di (super)potenze assetate solamente di contratti energetici e trattamenti economicamente favorevoli?

2 commenti:

Hermes ha detto...

ma in mezzo alla retorica, hai forse qualche elemento per dire che sia stato Putin ad ordinare l'omicidio, al di là dei preconcetti?
O magari faresti meglio a pensare che per Putin la Politkoskaya è più un problema da morta che da viva, e che quindi forse, solo forse, l'interesse ad ucciderla potrebbe essere stato di qualcun'altro?

Riccardo Gallottini ha detto...

si, caro hermes magari gli americani. o meglio, la cia, no? la retorica non c'entra niente, lasciala stare. non c'era retorica nei documenti che le hanno sequestrato dopo aver sparato. O forse c'era retorica nel computer personale che è stato accuratamente sequestrato dalla polizia russa. Mah, davvero tanta retorica. è stato bin laden secondo te?