mercoledì, ottobre 04, 2006

Partito democratico in alto mare

Mentre si discute della Finanziaria, e del confronto Di Pietro – Mastella sulla giustizia, il tema squisitamente politico di questi giorni è sicuramente il processo di formazione del Partito Democratico.

Man mano che si procede a tappe, forzate più del normale, per un’avvicinamento ai congressi dei partiti che comporanno un’eventuale PD, si delineano già le prime spaccature interne ai partiti e vecchi rigurgiti del passato.

Il weekend scorso è stata la volta della componente ex-dc della Margherita dove si parlato, non di Pd appunto, ma della futura leadership all’interno del partito con i petali, quasi che il progetto unitario sia un tema da trattare in un secondo momento. Rutelli, dopo aver visto lo scroscio di applausi davanti alle cosiddette “giovani promesse” democristiane, Fioroni, Franceschini, Letta sembra abbia pensato di organizzare un controconvegno sul tema, idea però rientrata grazie all’intervento del fedelissimo Lusetti che con un “a francè, nun c’è pensà” , ha risolto tutto.

Acque agitare anche in casa Ds. La sinistra della Quercia da parte sua sembra rassegnata alla scissione, al punto che il coordinatore Fabio Mussi auspica che il congresso dei Ds previsto dalla segreteria prima dell'estate possa essere perfino anticipato. E tra le varie forze politiche candidate a creare una nuova aggregazione di ispirazione socialista gia' si ragiona su come chiamare questa altra creatura che potrebbe nascere dal 'big bang' del partito unico. Proprio Mussi, segretario della componente, assieme al “compagno di merende” Salvi, diserteranno il seminario a Orvieto di venerdì e sabato dove si discuterà appunto di unità. Tale parola sembra piacere solo alle componenti più moderate del partito, con Violante e Fassino in prima fila per fare bella figura davanti a Romano Prodi.

I Ds, malgrado scissioni interne sembrano il partito più vicino al Professore. Se questo è il pegno da pagare per lo sbocco unitario, così sia.

Davanti a indecisioni così evidenti, e pezzi di partito che traslocano, si sta pensando, per la verità, più negli uffici di Parisi e Monaco, piuttosto che di Rutelli e D’Alema, a far rientrare nel progetto sia lo Sdi che l’Idv, con Di Pietro entusiasta del progetto e speranzoso una buona volta di accasarsi in qualcosa di definitivo. La mossa politica di allargare il consenso, è apprezzabile dal punto di vista elettorale, anche se proprio gli elettori potrebbero non capire una scelta così azzardata. Come dirà Boselli ai suoi elettori che siede al tavolo unico sia con i post-comunisti, e addirittura con l’ex pm “eroe” di Manipulite?

Prodi, come al solito dovrà mediare per un eventuale punto di intersezione tra i gruppi anche, se già si preannuncia battaglia su un tema caro alle rispettive dirigenze dei partiti e in primo luogo Ds e Dl : la collocazione a livello europeo. D’Alema, anche nella sua ultima intervista al Corriere della Sera continua a ripetere che l’approdo del Pd non può che essere la socialdemocrazia, trovando un netto rifiuto di tutta la Margherita. Unico caso che tutto il partito di Rutelli è unanime in una decisione e su un netto rifiuto delle posizioni dei Ds.

La via della costruzione del Pd sarà piena di pericoli per Prodi anche se paradossalmente potrebbe giovare alla Casa delle Libertà, per una concreta riflessione su un’aggregazione delle forze moderate e liberali. Questo gioverebbe sia al centro-destra, che per un’evoluzione politica dello scenario italiano.

Tifiamo per il partito democratico allora?

3 commenti:

Riccardo Gallottini ha detto...

Penso, invece, che il partito democratico non vedrà luce. Troppe sono le divergenze (sia politiche sia d'interesse) per ricongiungere tutti in un'ammucchiata legalmente riconosciuta. Come dice

Sgarbi, "cosa ci fà Di Pietro da quella parte?"

Anonimo ha detto...

Farà luce..e lo farà perchè la scelta è obbligata considerando il consenso elettorale immutato dei singoli partiti negli ultimi 10 anni.

Gardner.

Anonimo ha detto...

grande gardner! siamo dawson e chimbonda!!! ottimo post