venerdì, ottobre 06, 2006

Follia Prodiana e Comuni spendaccioni

In queste giornate di scioperi i giornali sono carenti. Sembrano uscire i migliori però! Chissà. Sul foglio di oggi Enrico Cisnetto non finisce mai di stupire. Ogni volta che ci accingiamo a leggerlo notiamo che predica bene ma poi razzola male. La diagnosi sulla finanziaria del Governo Prodi è condivisibile. Per quanto riguarda la mancanza di equità ne avevamo già parlato l’altro ieri qui, mentre concordiamo anche noi che la cosa orripilante della manovra non è tanto l’aggravio eccessivo per il ceto medio, ma bensì la mancanza di alcuni elementi autenticamente necessari per la crescita e riportarti nel DPEF, cancellati poi dalla follia di Prodi e dei suoi scudieri. Le misure per lo sviluppo mancate, le mezze liberalizzazioni accennate e poi rimangiate non sono altro che il risultato di “un dover sempre mediare” fra i numerosi partiti della coalizione che hanno ovviamente aspirazioni ed interessi diversi. Lo stesso Cisnetto poi, evidentemente in preda al panico, sostiene che l’unica soluzione per portare sviluppo all’Italia è che Rutelli e Casini si chiariscano e si spendano personalmente per portare all’Italia quelle riforme necessarie per la crescita. Casini e Rutelli pionieri del riformismo? Roba da matti.

L’Istat sbugiarda Prodi, ma si sapeva che il ’92, annunciato come anno orribilis per i conti pubblici, e comparato a quello attuale da Padoa Schioppa, è lontano. Segnaliamo in merito un buon post di mariniello.

Punto da non dimenticare, come segnalato da un altro articolo sul foglio , è la questione del federalismo fiscale per i Comuni e le provincie. Va bene che Cofferati alza la voce, ma si ricordi che se c’è un bilancio pieno zeppo di sprechi, è proprio quello che dimora nella stanze di Palazzo D’accursio.

A risentirci.

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