venerdì, ottobre 06, 2006

Pericoli Coreani

Minacce nucleari incombono sul mondo. Gli U.S.A, dopo la notizia di un prossimo test atomico della Corea del Nord, hanno tirato fuori il bastone, chiedendo esplicitamente al regime una sospensione dei test nucleari, e di scegliere fra le relazioni internazionali e l’atomica. Cristopher Hill, sottosegretario di Stato e rappresentante degli Stati Uniti nelle relazioni con la Corea del Nord, ha comunque dichiarato di “non essere in grado di quantificare” la reazione che avrà Washington dopo gli eventuali esperimenti atomici.

Gli U.S.A come unico deterrente, hanno comunicato un inizio di lavoro di intelligence, peraltro già in programmazione dall’Aprile del 2003, quando si è scoperta la volontà di Kim Jong Il di armare lo Stato. Saranno dislocati satelliti e aerei spia per cercare il sito esatto dell’esperimento. Da Pyongyang si sa solo che la zona sarà sicuramente sotterranea, e come segnalato da Andrea Nativi, si potrebbe ipotizzare che il test venga effettuato a “Pong Gye” nei pressi di Kiljo.

Il problema Corea del Nord è tale da quando Bush l’ha inserito nel famoso “ asse del male”, e molti analisti concordano sul fatto che il principale problema geo-strategico del mondo, nel breve periodo, sia proprio il regime di Pyongyang. Ritornare al tavolo dei negoziati sembra che sia attualmente l’arma migliore per cercare di “far rientrare nei ranghi” il regime, anche se appaiono evidenti le differenze di proposta politica, rispetto ad esempio al regime iraniano.

Se Teheran, pur tra le farneticazioni del suo presidente, chiede il via libera per l’uso dell’energia nucleare, a scopi puramente civili, le risposte date dalla Corea sono piuttosto ambigue e prive di un programma per il lungo periodo, che possa minimamente giustificare l’uso atomico. La quantità di plutonio già incamerata, fa presagire un uso non solo civile, e gli scopi militari sembrano essere già stati messi comunque in preventivo dall’amministrazione Bush. L’unica risposta certa nei fatti, da parte della Corea per l’uso atomico, è una sorta di assicurazione e deterrenza verso il Giappone, seguendo l’esempio già preso da Pechino.

Proprio il Giappone, con la salita al governo del nuovo premier Abe, ha intimato la cancellazione dei test atomici, auspicando una bozza di risoluzione, tenendo conto anche della presidenza di turno giapponese appunto, al consiglio di sicurezza dell’Onu.

La ricerca dei negoziati, che qualche risultato avevano prodotto nel 2005, speriamo possa risolvere una partita a scacchi così incerta come quella orientale.

Questo ritorno sulla scena geo-politica della Corea, anche se marcato da una forte pubblicità da Pyongyang riguardo ai test, tiene alto il livello di allerta, e mette ancora una volta sotto scacco l’Onu, sperando in una figura diversa rispetto alle ultime situazioni dove è stato interpellato.

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