mercoledì, ottobre 25, 2006

Basta "ritocchini" governativi

In queste ore il tema caldo ritorna ad essere la Finanziaria, o meglio ancora, il decreto fiscale allegato. Alcune modifiche per quanto riguarda il regime delle detrazioni agli over 75, e un piccolo rialzo dell’ultima aliquota per i redditi eccedenti i 150.000 euro sono alcune novità dell’ultimo minuto. L’emendamento presentato dal Governo sulla Finanziaria prevede l’'introduzione di un contributo di solidarietà del 2% sulla parte di reddito imponibile ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche eccedente i 150.000 euro. Dopo quel reddito, quindi, l'aliquota applicata sarebbe del 45%.

Il ministro Visco dice che la manovra, secondo lui, è perfetta, ma è incomprensibile ( a noi ci sembra di averla abbastanza capita), e su quanto detto prima aggiunge che l'emendamento sulla curva Irpef conterrà solo «piccole correzioni», ma senza cambiare «il senso dell’operazione». Visco ha anche aggiunto che «sta aspettando la convocazione della commissione Bilancio per illustrare l’emendamento».

Ora vengono da sé alcune riflessioni. La rimodulazione Irpef già presente in finanziaria è stata nuovamente condita con un altro aggravio di aliquote per le fasce più alte di reddito.

L’esecutivo continua a piccoli passi sulla strada del rialzo delle tasse, dopo che nei 5 anni precedenti si era assistito a una leggere riduzione delle aliquote e un conseguente abbassamento di pressione fiscale di 1,5%. Il fatto di essere tranquilli perché non sono previste altre variazioni non fa passare notti tranquille a tutte quelle persone che credono che l’arma delle tasse non sia quella giusta per fare crescere il Paese. Testimonia il fatto che in una fase comunque di crescita, anche se estremamente debole, sarebbe auspicabile da un esecutivo che mettesse al primo posto l’individuo, rilanciando i consumi lasciando una quantità di reddito più elevata nelle già corte tasche dei cittadini. E’ allarmante il fatto che si dica inoltre che agire sulle entrate non sempre è positivo per il Pil ( Pennacchi), ma che poi non si opti neanche per un taglio drastico di spesa corrente. In particolare nella sanità e nel sistema pensionistico siamo sempre alle solite: sentiamo sempre promesse future e “giochini” mediatici come la tanto decantata opzione di destinare la quota del Tfr all’inps. Tanto fumo e niente arrosto per sviare i problemi veri del Paese. Tra l’altro i settori a cui si faceva riferimento precedentemente sono del tutto iniqui soprattutto per i ceti meno abbienti, che dovrebbero essere le fasce più tutelate da un esecutivo progressista.

Si spera che le piccole “manovre” del Governo finiscano, e che l’accoppiata Padoa Schioppa - Visco si concentri sugli sprechi statali lasciando in pace i cittadini.



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