La Turchia vuole l’Europa secondo il ministro Bonino.
L’elezione alla presidenza della repubblica dopo tante vicissitudini è riuscita. Gul è il nuovo presidente e rompe così il tacito compromesso secolare della Turchia dove il Governo è sempre stato a guida islamica e la presidenza laica. I militari sono alla porta e aspettano gli eventi. Bisogna dire che forse per la prima volta dalla nascita della nuova Turchia ad oggi, i protettori della laicità dello Stato hanno perso.
Si potrebbe dire che il popolo ha vinto, anche se troppe sono le sfumature nella realtà turca.
Via quindi, ora con più calma, all’ipotesi di una Turchia nell’Europa. Ma dentro quale Europa? Sembra assodato che prima o poi l’ex impero ottomano sarà parte integrante, ma bisogna vedere in quale direzione.
Tre le questioni da risolvere:
- Questione curda
- Problema dell’identità turca punibile secondo la legge se offesa
- Ostruzionismo di alcuni membri come Francia e Polonia
L’Europa politica come ora non esiste. Prodi auspica un’Europa a due velocità perché se no è impossibile andare avanti. Secondo me il problema è che
A questo punto il problema è cosa può portare al resto del continente un’economia come quella Turca, con un margine di crescita elevato, ma con dei parametri macroeconomici che sforano i nostri, e una disoccupazione a doppia cifra.
Il ragionamento quindi, se vogliamo o no
1 commento:
Non è che la Turchia in Europa potrebbe mandare un segnale positivo a tutto il mondo islamico? Potrebbe voler dire: guardate, è possibile inseguire la democrazia, migliorare la propria economia ed essere nel club delle nazioni più avanzate pur rimanendo musulmani.
A me questa valenza simbolica dell'entrata turca nella UE mi ha sempre affascinato.
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