domenica, settembre 30, 2007

Taliban al potere?

Karzai apre ai taliban. La notizia per la verità non è nuova. Già da un anno sono frequenti i contatti tra Kabul e le provincie più a sud del Paese, dove sono presenti gli avamposti dei “ribelli” afghani.

La mossa è importante perché mai l’amministrazione afgana è stata così diretta nel chiedere ai Taliban di rientrare sulla scena politica.

Tra l’altro la dichiarazione è avvenuta dopo la visita di Karzai negli U.S.A. Si suppone quindi che ogni decisione sia stata concordata preventivamente con Bush e con gli Europei.

Far apparire civili persone incivili potrebbe essere importante per una sorta di riappacificazione nazionale.

Meno di un anno fa la nostra classe politica polemizzava sulle parole di Fassino che invitava anche i taliban alla conferenza per l’Afghanistan. Karzai sta quindi seguendo l’idea del segretario dei DS? Piuttosto ancora una volta è la nostra classe politica che dibatte di nulla, dimenticando il corso degli eventi.

Il punto è però un altro. Ammesso e non concesso che i taliban appoggino ancora in modo esplicito Al-Qaeda, l’assunto fondamentale della guerra è stato che dottrina Bush permettendo, “ chi aiuta i nemici degli U.S.A, deve essere colpito preventivamente”.

Allora, mi chiedo. La decisione di tendere una mano all’aiuto del nemico da parte di Karzai ( e quindi si pensa anche degli U.S.A) è stata presa per quale motivo?

Da un punto di vista militare potrebbe trattarsi dell’impossibilità tecnica di una completa incursione per rompere del tutto le ultime sacche di resistenza. A quel punto però sarebbe un’ammissione di sconfitta davanti a un paese che ha già portato male all’orso russo.

A livello politico invece la situazione sarebbe quindi più grave di quello che si pensa. Il consenso taliban sarebbe quindi in crescita. L’indifferenza pashtun davanti ai taliban non aiuterebbe.

In questo caso in tentativo di inglobare sulla scena i taliban potrebbe portare a un ridimensionamento della proposte già avanzate a Karzai.

Il pericolo è però che il sogno di riconciliazione svanisca come sta svanendo in Palestina.

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