venerdì, marzo 02, 2007

Mc Cain Giuliani e gli evangelici

Sarà una festa come sempre. Una festa dove non mancheranno i colpi bassi e le stoccate al limite della legalità, ma pur sempre uno spettacolo che solo un Paese come quello a stelle e strisce ci può dare.

In casa Gop la sfida pare essere tutta tra il senatore dell’Arizona e l’ex sindaco di New York.

Mitt Romney senatore del Massachusetts, sembra avere flebili speranze di arrivare alla fine della gara integro, dopo le sicure batoste che prenderà dagli apparati elettorali dei due grandi assi su cui conta la Right Nation. Il duello comunque si preannuncia interessante per la differenza di vedute tra i candidati soprattutto sui temi etici più che sulla politica estera. Abituati a pensare, noi europei di poche vedute, che la sfida nei Stati Uniti si giochi sul terrorismo, non riusciamo ancora a capacitarci del fatto che probabilmente il candidato dalla Casa Bianca sarà scelto per quel trade-off sicurezza interna-temi etici che tanto fanno leva più di ogni altra cosa sulla base del partito. La mamma del Texas o l’impiegato dell’Arizona vogliono che lo Stato non bussi alla propria porta, vogliono pagare meno tasse e vogliono che alla Casa Bianca si parli di Dio e che si abbia il coraggio di dire che la famiglia è una e inscindibile. Tutt’altro ragionamento si fa nei dintorni di Miami, dove la comunità spagnola, anche se fara presumibilmente il tifo per Barack Obama, sentirà comunque come la pensa la sponda repubblicana.

Rudy Giuliani avrebbe già vinto le primarie se non fosse per le sue posizioni sui temi etici e morali.

Un’uomo tutto di un pezzo, sicuro, forte, che ha depennato la violenza nella Grande Mela, come potrebbe perdere la corsa alla presidenza? L’uomo più in voga tra i democratici e forse con il più largo consenso possibile bipartisan, è costretto al filo di lana con Mc Cain per i 7 milioni di voti evangelici che come al solito probabilmente decideranno la corsa. Se alla passate elezioni l’88% ha votato in massa per Bush e di quell 88% quasi il 90% è sempre stato dalla parte dell’attuale presidente, quest’anno le cose si fanno più difficili. Le elezioni di mid-term hanno dimostrato che la base del Gop è delusa, e il segnale dell’astensione è stato decisivo che dare il Congresso in mano ai democratici.

I capi delle Chiese evangeliche hanno già detto che mai e poi mai voteranno per Giuliani, divorziato e favorevole a una legislazione efficace per le coppie omosessuali. Alfiere dei diritti individuali, Giuliani presumibilmente quando si tratterà di fare un giro nello Utah e in generale al centro del Paese, farà leva sulle materie fiscali e sullo Stato aggressore, anche perché sul suo cavallo di battaglia, la sicurezza, non sembra che possa fare breccia nei settori evangelici data la forte collocazione in aree relativamente tranquille.

Mc Cain si gioca tutto sull’Iraq. A differenza di Giuliani è stato il più esplicito a dichiarare il consenso all’aumento di truppe volute da Bush, e di certo sarà quello il terreno su cui giocare. Le azioni del partito in caso di offensiva sciita in Iraq, o cosa che sembra più probabile, forte incertezza nei combattimenti in Afghanistan della prossima primavera, caleranno drasticamente e la voragine si allargherà forse in maniera più decisiva proprio sul senatore dell’Arizona. L’eroe del Vietnam, duro e puro, con quell’aria cavalleresca e i capelli bianchi color perla, sa che dopo l’occasione del 2001 non c’è ne sarà un’altra per lui e si gioca tutto, data l’età avanzata, anche se portati bene bisogna dire.

Staremo a vedere, anche se l’effetto mediatico di uno scontro tra la senatrice di New York, Hillary, e l’ex sindaco di New York, farebbe pensare a un duello all’ultimo sangue giocato nella sponda est del Paese.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

boh l'unico mio dubbio è su quello che vuole fare col resto del mondo e su chi poggerà.
Bush si è poggiato su Condoleeza Rice ed ha un certo approccio, ma qualcuno mi sa indicare qualcosa di Rudolph Giuliani in proposito?

saluti
alepuzio

Diego ha detto...

Fantastico il Monty animato! Lo voglio anch'io!

Grendel ha detto...

In realtà la base e i candidati stessi del GOP si stanno stufando dei danni - anche d'immagine - provocati dai religiosi.
Cosa che rischia di succedere anche da noi (o forse è già successa...)
http://grendelfromthemoor.splinder.com/post/9624789/

Anonimo ha detto...

In effetti, Alepuzio, Rudy da quel punto di vista sembra latitare, o almeno non sono riuscita a trovare nulla in proposito. Giuliani, a mio modo di vedere è più orientato ai temi sociali e della sicurezza e si capisce anche perchè visto il suo curriculum. Mc Cain invece è un senatore coraggioso, un Rep classico, portato di più a interessarsi all'economia e a temi meno locali. Effettivamente a ben guardare anche i due possibili candidati Dem sono tutti e due senatori (Hillary e Osama) forse a significare che alla gente interessano eccome i problemi federali.
Poi, cmq, è possibile che abbia ragione Paolo considerato che ai cristiani possono essere più care le premesse di Giuliani.
La storia degli Evangelici "bigotti" fautori della vittoria di Bush è stata inventata per giustificare la sconfitta di Kerry. Comunque sarà una nella gara. Io per ora tifo Mc Caine.
Saluti.
Lorenza.

Anonimo ha detto...

Poi sui temi morali Mc Caine non si è certo dimostrato poco pragmatico. Sull'aborto, ad es, non ci ha fatto di sicuro campagne estremiste. L'unica premessa è che non venga effettuato nelle strutture pubbliche se non in caso di eccezioni come la violenza o similari. Una cosa però è sicura, e cioè che è contrario all'aborto al nono mese, quello che Bush ha proibito, che veniva effettuato in diversi stati degli USA con tecniche veramente raccapriccianti e che, dietro insistenze delle femministe, Osama e i Dem vorrebbero fosse ripristinato.
Lorenza.

Anonimo ha detto...

Beh gli evangelici sono un mondo talmente complesso che ridurlo appunto a "bigotti" religiosi è ovviamente semplicistico. Vi sono tante sfumature come tante sfumature sono presenti nelle altre componenti del partito, come ad esempio i liberartari. Giuliani secondo me non latita in politica estera. Semplicemente in politica ognuno riesce a esprimere meglio le proprie opinioni sui suoi cavalli di battaglia. McCain è evidente che per una serie di ragioni e per il suo ruolo al Senato rappresenta indubbiamente ciò che pensa il partito all'estero.Negli Stati Uniti la campagna è molto settoriale e a mio avviso influerà di volta in volta la presentazione negli eventuali Stati che per tipologie e valori indubbiamente si differenziano.
Grendel la base del partito si stuferà dei religiosi come dici tu solo quando i religiosi conteranno come conta da noi attualmente il voto operaio.Finchè è determinante ci sarà poco da stufarsi.
Vedremo.Io sono curioso di vedere come prosegue anche se lo ripeto, sulla carta non c'è storia. Secondo me solo Condolezza Rice potrebbe presentarsi e soffiare la candidatura a Giuliani. Bisogna vedere, e per ora non credo, se l'America è pronta per un presidente donna e di colore.
Saluti.

Anonimo ha detto...

Obiettivamente, potendo, non sceglierei nè Mc Caine nè Giuliani. Mac Caine mi può ispirare per la politica estera ma non mi piacciono i suoi rapporti coi Dem coi quali in senato condivide troppe battaglie. Allo stesso modo Giuliani quando propone politiche di limitazione delle armi: figurati a un americano che non sia un liberal di NY questa cosa quanto possa fare piacere! oppure la presa di posizione, superata peraltro dalla ricerca scientifica, a favore della ricerca sulle staminali embrionali. Poi l'aborto e i gay. Ci manca solo l'appoggio a Kyoto o a politiche immigratorie permissive. Qualcosa che non quadra c'è, l'America non si identifica con NY, nè tanto meno con l'Arizona. Hai ragione, la Rice questi personaggi li supera tutti di una spanna e al contrario di Hillary non è invisa ai due terzi degli americani . Poi sarà nera ma di certo non è della stessa specie di quell'Osama che mia zia, che abita in Texas e la supporta, chiama, quando va bene, Kunta Kinte.
Buona domenica,
Lorenza.

Anonimo ha detto...

mccain deve vincere a tutti i costi.