Il cardinale Martini come al solito esce dal coro.
“ La chiesa non deve dare ordini, lasci il dialogo a cattolici e laici”.
Ci permettiamo, da una posizione non certo clericale, di non essere d’accordo questa volta con sua Eminenza.
E’ nelle sue leggi divine il potere di farlo. Non si può relegare all’angolo un regno come quello vaticano, in nome di una laicità presunta in difesa di meri diritti.
I politici invece, devono farsi carico di rispettare una differenza Stato-Chiesa chiaramente auspicabile, e sono loro che devono legiferare facendo gli interessi di chi li ha votati.
Nell’ondata di modernità, che inconsapevolmente sta attraversando le nostre abitudini,i nostri pensieri e i nostri modi di vivere, un paletto come quello papale è sacrosanto.
L’argine dell’eccesso è dietro l’angolo e lo straripamento verso un mondo senza limiti, è un problema non tanto per
La chiesa non molli, quindi.Cerchi sempre di cavalcare le sue posizioni e di intervenire nel dibattito socio-culturale, ma attenzione : Non pretenda. Non esiga. Non eserciti obblighi.
Non sarebbe giusto, soprattutto verso quei milioni di fedeli che credono di credere a qualcosa che credendo li fa stare bene.
A rileggerci
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