mercoledì, novembre 15, 2006

Prodi scarica le tasse sui Comuni

Accolte le richieste degli enti locali. La Camera ha confermato il provvedimento messo a punto dal Governo, che da la possibilità ai Comuni di alzare l’addizionale Irpef dallo 0.5% allo 0.8%.

Dopo mille proteste per i presunti tagli di spesa perpetrati ai danni di regioni e comuni, il governo “cede” dando la possibilità di tassare ulteriormente il contribuente, con rialzi possibili addirittura fino a 200 euro il alcune regioni come la Sicilia.

Il ragionamento del governo è facilmente intuibile. L’obbiettivo dichiarato di Padoa Schioppa è la differenza tra la concessione data agli enti locali di alzare le entrate e il “buon senso” dei enti stessi. L’esecutivo si affida infatti alle mani dei sindaci, che secondo loro, ben consci che un aumento delle tasse non può che andare contro i cittadini, sicuramente si preoccuperanno più di ridurre la spesa, anche in settori chiave come i servizi pubblici locali. Chiaramente un’utopia perché indipendentemente dal colore politico dell’amministrazione locale, nessun sindaco sarà portato a fare un danno ai cittadini, che percepirebbero un taglio ai servizi pubblici come una mossa politica e poco digeribile dal proprio elettorato. Inolte i prossimi due anni saranno caratterizzati da due tornate di elezioni amministrative, e difficilmente i comuni per guadagnare consenso andranno nella direzione auspicata dall’esecutivo.

In tutto questo c’è da aggiungere che probabilmente, e come al solito, sarà il cittadino a rimetterci. Eventuali aumenti dell’addizionale Irpef infatti saranno giustificati con maggiori servizi, che immancabilmente non ci saranno, o si presenteranno come mal gestiti e inefficienti. Credere nel “buon senso” dei comuni, inoltre, per il Governo significa cercare di tamponare le molte critiche piovutegli addosso in questi giorni. Accollando la possibilità di aumento di tasse sugli enti locali, l’esecutivo compie una sorta di scarica barile, che per ora sembra non preoccupare più di tanto i sindaci. E’ noto infatti, che nelle realtà locali risulta molto più semplice giustificare nuove imposizioni, per il semplice fatto che il contatto con i contribuenti è più vicino e diretto. Molto probabilmente tale imposta per ora passerà inosservata, vista , come già detto, la precisa strategia politica governativa. Pare però che, come notano i responsabili fiscali della Uil, l’aumento medio per i cittadini varierà da regione a regione ma che sarà all’incirca di 48 euro l’anno a contribuente. Niente male insomma, considerando come detto prima, eventuali “punte” in certe regioni.

In definitiva il piccolo aumento dell’addizionale Irpef, anche se passato un po’ sottobanco, può pesare nelle tasche dei cittadini molto più di eventuali aumenti del bollo auto, o continui tira e molla sui ticket sanitari. Si attendono con ansia ora eventuali proteste dei sindacati e qualche contrappunto di sindaci meritevoli.

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