venerdì, novembre 10, 2006

Nancy, George e il futuro


L'animo oppresso da un'ondata di sconforto raffiorava dagli occhi di Bush. Stava seduto sulla sedia, con la schiena dritta (livida,dopo le bastonate elettorali), costretto a complimentarsi con Nancy Pelosi per la carica raggiunta (speaker alla camera), soggetto che gli procurerà non pochi pruriti in questi ultimi due anni. Frasi di rito, anche se leggermente più cordiali del previsto. Frasi pronunciate a bocca stretta, doverosamente cariche di rispetto. L'incontro ha dato la possibilità ai cronisti di constatare come almeno in partenza, le posizioni repubblicane (piegate e costrette a trattare) non siano poi così distanti dalle posizioni democratiche, rappresentate, ieri, dall'elegante quanto fiero sorriso della Pelosi.
Purtroppo, sui giornali si iniziano a leggere numerosi interventi di esponenti del partito dell'asinello. Proposte future, critiche immediate. Con la bava alla bocca, pregustando già le presidenziali del 2008, pianificano, elaborano, scrutano.
Robert Wescott, sul Corriere di oggi, mette sul tavolo l'aumento della pressione fiscale sui ricchi, prevede una stangata per le compagnie petrolifere, e riflette in maniera abbastanza demagogica sul problema della disoccupazione.
Il problema vero è che non cambierà di molto la situazione attuale. Come risultati concreti vedremo un attenuamento delle posizioni estremiste dei repubblicani, i quali, bloccati in fase "legislativa", si butteranno sulla politica estera, un pò come fece Clinton nel '94.
La situazione potrebbe addirittura favorire gli Elephants che, dopo essersi scrollati di dosso le ceneri di questa sconfitta potrebbero ricomporre le fila con una nuova squadra, con più esperienza e soprattutto con un nuovo "ariete", catalizzatore di consensi. Chi sarà? I don't know.

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