domenica, aprile 22, 2007

Draghi Vs Governo

Draghi parlando da Berlino ha detto che in Italia devono calare le tasse.

Mentre i DS e i DL si uniscono facendo un partito unico, e Prodi deve mediare per la spartizione del “tesoretto” tra Ferrero e Padoa-Schioppa, continuano i moniti del Governatore verso l’esecutivo e la classe dirigente del Paese.

La politica italiana sembra essersi fermata ai congressi di partito, anche se la vita economica del Paese va avanti. L’economia in Eurolandia sta marciando a ritmo sostenuto. L’euro è a livelli record da 3 anni a questa parte, e come volevasi dimostrare, quando l’Europa tira, il timone lo ha la Germania. L’export è forte, sale la fiducia negli investimenti, e se da noi la politica soffia sul collo a chi mette capitali, evidentemente non è così in quella che potrebbe ritornare la terza economia globale.

Draghi questo lo sa. Non a caso per l’Italia ha prospettato appunto due ricette. Abbasso delle tasse e riduzione di spesa pubblica corrente. Il ministro dell’economia ha detto però che non si parlerà di riduzione delle imposte prima del 2008.

L’intenzione dell’esecutivo in questi due anni è agire sulle pensioni e sui rinnovi contrattuali. Tutto questo in direzione opposta a quanto ci sia di più utile per crescere. In Germania negli ultimi tre anni si è pensato al taglio del costo del lavoro e all’Iva. Da noi la priorità è rinnovare i contratti di pubblico impiego, ascoltando le resistenze dei sindacati sul veto alla contrattazione aziendale. Passo che comporterebbe un’aumento salariale non dovuto a leggi , ma alla produttività.

La sinistra massimalista pensa a come aggirare la riforma Maroni e lo scalino che essa comporta dal 2008. Su questo infatti il centro sinistra della maggioranza è più cauto, e il ministro Damiano ha esplicitamente detto che un’abolizione tout-court pare impossibile per mancanza di fondi.

Gira e rigira, mentre i mercati danno fiducia, gli U.S.A rallentano ma non si fermano, e i mercati asiatici sembrano tenere la domanda degli ultimi anni, da noi si pensa come al solito a galleggiare. Riforme radicali sarebbero opportune. E invece l’unica preoccupazione sono la politica ( con la p minuscola) e rinnovare, riesumare, e riprendere.

Il ri- sembra di rigore nell’esecutivo, dovuto forse al fatto che le cose già masticate sono più facili da portare termine e hanno un consenso più elevato.

Draghi parla quindi. Il Governo fa orecchio da mercante però.

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