Al-Zawahiri ci ripete ancora una volta che il papa ha ripetutamente offeso l’Islam nella sua interezza. Cita il Darfur, le crociate, e immancabile come al solito il riferimento al grande satana, Bush, e al piccolo satana, Israele.
La novità, se così si può chiamare, nella monotonia che caratterizza il discorsi minacciosi di tutti i membri di Al-Qaeda, è l’ultima frase del vice di Bin Laden : “Se Benedetto ci offende e continua a farlo, rispondiamo alle offese con il bene: chiederemo a lui e a tutti i cristiani di entrare nell'Islam, la religione del monoteismo. Che non ha i dogmi cristiani. Ma se volete continuare in questa guerra crociata perdente seguirete il destino di Urbano II''.
Aldilà del paragone papale, dal terrorista egiziano paragonato al papa “medioevale” perché “simile per incitamento all'Europa a combattere i musulmani iniziando le guerre crociate”, è un altro il tema interessante e innovativo che riscontriamo nella strategia al-qaedista : l’incitamento al proselitismo ai cristiani verso la religione buona : “ l’Islam”.
Se all’apparenza può sembrare la solita retorica di uomini disperati, in realtà il tema della conversione cristiana all’Islam è un punto dolente che preoccupa molto i vertici vaticani e ed entra nel cuore nella politica del dialogo verso l’altra grande religione monoteista.
Negli ultimi anni i fenomeni di conversione sono stati più frequenti soprattutto negli Stati Uniti e in Inghilterra, non a caso numerosi attacchi terroristici sono stati perpetuati o ispirati da neo-convertiti alla religione musulmana. C’è una sorta di fascino verso l’Islam, nel suo volto tradizionale, e questo perchè depurato da quella secolarizzazione presente soprattutto in Occidente. Al contrario i fenomeni opposti di conversione verso il Cristianesimo sono sporadici e non rilevanti :
Al-Zawahiri questo lo sa., ed è per questo che la minaccia di proselitismo trova purtroppo ora la chiesa e tutto il Cristianesimo sprovvisti di una risposta decisa ed efficace per evitare la scristianizzazione dei popoli.