giovedì, ottobre 11, 2007

Yunus e la sua Grameen Bank

Stralcio dalla relazione sul microcredito. Favola interessante...


La Grameen bank nasce nel 1976 in Bangladesh per opera di Muhammad Yunus. Letteralmente Grameen vuol dire “banca del villaggio”.

All’inizio degli anni 70 Yunus era un giovane assistente all’università e cominciò a notare che qualcosa non andava. La percentuale di poveri nei villaggi rurali del Bangladesh era molto elevata e la cosa più negativa era che i poveri rimanevano poveri. Le teorie economiche studiate all’università, Keynes, i neoclassici, la moneta, non bastavano a Yunus. Non capiva come mai le banche concedevano moneta solo a quelli che più di altri non ne avevano bisogno. Secondo l’avvenente economista il problema della crescita dei paesi meno sviluppati era questo. La concezione del credito avveniva solo su garanzia reale, e quindi le fasce più povere della società erano svantaggiate non avendo nulla da garantire se non la propria persona.

Dopo la laurea, Yunus scoprì l’America. Il viaggio a Occidente aprì la mente del giovane asiatico. Sviluppo, crescita, benessere erano le basi della società a stelle e strisce. E cosa più insolita era che la gente stava bene per merito proprio. Lo Stato infatti non era né “piccolo padre” come nella Cina di Mao, nè grande fratello come nella realtà sovietica.

Yunus rimase colpito. Proveniva da un paese economicamente arretrato. L’ordine delle cose a cui era abituato non coincideva con una realtà affermata e in espansione come l’impero americano. La società del Bangladesh, come quella di tutti gli altri paesi che si stavano lentamente distaccando dall’India era una realtà che era in mezzo a due assolutismi estremi: il socialismo reale e la religione.

Uno Stato che prendeva tutto e si occupa di ridistribuire in forma eguale a tutti era la prassi a est, e in alternativa la via era quella della teocrazia. In tutti e due i casi gli effetti erano gli stessi.

Assoluta povertà, crescita frenata, e ruolo della donna relegato a oggetto di casa.

La svolta comunque si ebbe nel 1974. Yunus tornò dall’America, e l’esperienza coincise con la grande carestia che attanagliò il Bangladesh. Migliaia di poveri costretti alla miseria e uno stato che non sapeva come fronteggiare il bisogno di tanti.

A quel tempo il Bangladesh godeva come tutti i paesi in via di sviluppo degli aiuti della Banca Mondiale. Aiuti a pioggia che secondo Yunus aiutavano pochi a discapito di molti.

La Banca Mondiale ogni anno emetteva prestiti e aiuti al paese. Il Governo però non poteva ridistribuire in modo uniforme gli aiuti in quanto una spartizione ai cittadini non portava a nessuna crescita vista la grande massa disagiati. Mancando di cultura economica, gli investimenti erano troppo modesti perché visibili. I soldi finivano quindi per rimpinguire le casse delle banche, e delle già potenti caste presenti nel Paese. Uscire da una situazione così complessa appariva difficile, anche perché la situazione internazionale era complessa. In piena guerra fredda paesi come l’India manifestavano la chiara volontà di non allinearsi, in quella sorta di ambiguità che non portò sicuramente benefici di alcun tipo ai vicini della più antica democrazia del mondo.

Yunus non accettò tutto ciò e venne folgorato da un’idea. Perché non aiutare i poveri concedendogli prestiti?

La garanzia sarebbe stata la sua stessa dignità. Il povero garantisce se stesso. Yunus aveva ben chiaro che concedendo piccoli prestiti a molti, si sarebbe far potuto uscire dalla povertà tante persone.

Perché allora non fare la carità o l’elemosina? Secondo Yunus, il concetto di regalo mal si addiceva a una realtà bisognosa di “fare” come quella del Bangladesh. Se tu dai soldi al povero per mangiare, quando ha finito di mangiare avrà ancora bisogno di soldi. Nel lungo periodo il povero capirà che potrà mangiare sempre, senza però creare ricchezza, bensì sfruttando la benevolenza degli altri. Questo non può che portare a una redistribuzione della ricchezza, ma in una logica meramente di “ passa mano”, e non economicamente evoluta. Infatti il passaggio di moneta non ha nessun ritorno in fatto di creazione di ricchezza. Questo non può che essere deleterio per l’economia.

Le banche non erano disposte ad aiutare i poveri in quanto mancava la garanzia che si sarebbe potuto adempiere al prestito. Yunus allora si prese la briga di concedere lui stesso prestiti dando incentivi ai poveri. I prestiti erano solitamente di gruppo. Il gruppo era la garanzia. La garanzia che se anche uno non avesse saldato il debito, tutti gli altri non potevano avere nuovi prestiti.

La somma dei prestiti era poi rilasciata solo per iniziare un’attività. Da un lato stimolava l’offerta di lavoro creando ricchezza, e dall’altro incentivava i poveri a restituire il prestito.

Seppure i prestiti erano piccole somme dotate di interessi abbastanza elevati, il povero sapeva che se voleva mettere su un’attività propria e uscire da una condizione di miseria, doveva per forza adempiere ai propri obblighi costantemente, pena il ritornare alla condizione di povertà antecedente al ricordo al credito.

Yunus era certo che tutti avrebbero operato in questo senso. Contrarie invece le grandi banche del paese che vedevano il povero sempre più povero, identificandolo solo in base a quello che aveva, e non a quello che poteva diventare.

Yunus trovò sempre difficoltà nel rapporto con le banche e in particolare con la Banca Mondiale, criticata spesso dall’economista per l’insensatezza degli aiuti a “pioggia” come già ricordato.

Grande attenzione era al ruolo delle donne. Yunus era credente. Musulmano praticante. Ma si rifiutava di considerare la donna come un’oggetto e rifiutava l’idea che fosse solo il marito a doversi occupare della famiglia.

La donna per Yunus doveva entrare nel circolo vizioso dell’economia e responsabilizzandola anche tramite incentivi al lavoro, poteva fare uscire la sua figura da quella condizione di ghetto che ancora, nel 2007 la attanaglia in tante realtà nei paesi in via di sviluppo.

Ecco perché Grameen ha concesso soprattutto a donne sia la possibilità di lavoro e sia la concessione di prestiti. Il 90 % dei soggetti che hanno ricevuto prestiti sono appunto donne. Donne vogliose di libertà, e donne che hanno capito che la parità sessuale è la prima condizione per una crescita nell’interesse dei cittadini.

Seppur tra mille difficoltà il progetto Grameen, da piccola realtà si è espanso in tutto il paese.

Dopo tanta fatica le è stata concessa lo status di banca. Banca diversa sì. Ma pur sempre banca con tutte le agevolazioni che hanno gli istituti di credito in materia di aiuti e prestiti.

Partendo dal 1974, anno della carestia quindi, il percorso di Yunus e di Grameen attraverso numerose prove.

Nel 1976 il villaggio di Jobra e altri villaggi che circondano l'Università di Chittangong divennero le prime aree in cui era possibile usufruire dei servizi della Grameen Bank. La Banca ottenne un successo immenso e il progetto, con il supporto del Governo, fu esteso nel 1979 al distretto di Tangail (a nord della capitale Dhaka). Il successo della Banca è continuato e si è presto allargato a vari altri distretti del Bangladesh finché nel 1983 il Parlamento l'ha trasformata in una banca indipendente.

L'elevatissmo tasso di restituzione dei prestiti alla Banca rallentò nel 1995 a causa del boicottaggio religioso di carattere fondamentalista attuato da alcuni settori della società contrari all'obiettivo della Banca di migliorare lo status delle donne. Il boicottaggio rientrò presto; purtroppo l'andamento dei rimborsi alla Banca entrò nuovamente in difficoltà nel 1998 a causa dell'inondazione del Bangladesh ed ha ripreso il suo ritmo solo di recente.

La Banca oggi continua ad espandere la propria attività in tutto lo Stato e tuttora fornisce piccoli prestiti ai poveri delle campagne. A metà del 2006 le filiali della Grameen Bank ammontavano a più di 2.100.

Alcuni dati aggiornati al 2006 ci mostrano come Grameen sia una realtà ora affermata in tutto il mondo, sia in paesi sviluppati che non.

Un'insolita caratteristica della the Grameen Bank consiste nel fatto che essa è di proprietà dei clienti indigenti finanziati dalla banca stessa, la maggior parte dei quali sono donne. I clienti finanziati sono titolari del 94% del capitale della banca e il restante 6% è di proprietà del Governo del Bangladesh.

Altri fatti relativi alla Banca, aggiornati a maggio 2006 sono i seguenti: L'ammontare totale dei clienti finanziati è di 6.39 milioni, il 96% dei quali sono donne.

La Banca ha 2185 filiali in 69.140 villaggi con un totale di 17.336 dipendenti e il tasso di rimborso dei prestiti è del 98,45%.

Il totale dei prestiti concessi dall'avvio dell'attività bancaria ammonta a 263.840.000.000 di Taka (5.340.000.000 di dollari USA). Di essi sono stati restituiti 234.750.000.000 di Tk (4.730.000.000 di dollari USA).

La banca inoltre fonda il meccanismo su sedici principi riassunti nello statuto della banca:

1.Vogliamo seguire ed affermare i quattro principi della Banca Grameen (Disciplina, Unità, Coraggio e Duro Lavoro) in ogni momento della nostra vita;

2.Vogliamo portare il benessere nelle nostre famiglie;

3.Non vogliamo abitare in case in rovina; vogliamo riparare le nostre case e vogliamo lavorare per costruircene di nuove nel più breve tempo possibile;

4.Vogliamo coltivare i nostri orti tutto l'anno; vogliamo mangiare ortaggi in abbondanza e vogliamo venderne il sovrappiù;

5.Nel periodo della semina vogliamo piantare la maggior quantità possibile di germogli;

6.Vogliamo pianificare le nascite affinché le nostre famiglie siano piccole; vogliamo contenere le nostre spese e vogliamo curare la nostra salute;

7.Vogliamo educare i nostri figli ed essere certi che essi possano guadagnare per pagare la loro istruzione;

8.Vogliamo mantenere puliti i nostri figli e l'ambiente;

9.Vogliamo costruire ed utilizzare latrine con la fossa biologica;

10. Vogliamo bere l'acqua da pozzi scavati fino alle falde; qualora non fosse disponibile, bolliremo l'acqua o useremo l'allume;

11. Non vogliamo accettare nessuna dote ai matrimoni dei nostri figli maschi né vogliamo darne per i matrimoni delle nostre figlie: manterremo i nostri villaggi liberi dalla maledizione della dote; e non celebreremo nessun matrimonio tra bambini;

12. Non vogliamo infliggere alcuna ingiustizia a nessuno né consentiremo a chicchessia di farlo;

13. Vogliamo fare insieme investimenti comuni sempre più cospicui dai quali ottenere redditi sempre più alti;

14. Saremo sempre pronti ad aiutarci reciprocamente; se qualcuno/a si trova in difficoltà lo/la aiuteremo;

15. Se verremo a sapere di infrazioni alla disciplina in qualche villaggio, ci recheremo a dare una mano a ripristinarla;

16. Parteciperemo tutti insieme alle attività comuni.

Le nuove frontiere di Grameen sono aperte. Per stare al passo con i tempi sono state proposte numerose modifiche al sistema originale della banca. Le principali innovazioni riguardano la gamma dei prodotti finanziari. Le novità sono racchiuse nel documento programmatico di Yunus del 2002 di nome “ Grameen Bank 2”. Il nome del progetto, Grameen Generalised System è scaturito dall’esigenza di rendere l’intero sistema meno rigido e standardizzato, maggiormente elastico tale da poter essere ancor più vicino alle esigenze delle persone, cercandone di tutelare e valorizzare la specifica personalità ed identità.

Effettuando una prima analisi in parallelo fra modello tradizionale e modello generale di sistema possiamo immediatamente scorgere la coerenza di fondo del nuovo progetto rispetto al sistema originario.

Il concetto di solvibilità del povero resta un punto focale ed immutato, confortato da nuovi dati empirici, i quali evidenziano un’altissima solvibilità (98%) di tutti quegli individui che avendo sforato la data di scadenza del prestito si impegnano ad un totale rimborso, maggiorato degli adeguati interessi, in un tempo futuro. La valorizzazione delle attività comunitarie inerenti il lavoro, e la modalità di concessione ed erogazione del credito a piccoli gruppi di persone, rimangono concetti estremamente saldi.

La centralità della categoria femminile, come agente privilegiato atto all’accesso al credito, è ampiamente confermata.

Il nuovo sistema propone alcuni escamotage e nuovi concetti/prodotti, che apparentemente si discostano dal canone classico, tuttavia come vedremo, non si pongono assolutamente in contraddizione, bensì sono in funzione di esso.Tra le principali peculiarità di questo nuovo assetto della Grameen Bank ci sono:

- Flessibilità dei prestiti in termini di importi, clausole e scadenze.

- Personalizzazione ad hoc dei programmi di microcredito.

- Accesso al credito consentito anche a singoli privati.

- Nuove linee previdenziali ed assicurative.

- Esternalizzazione delle utilità ed internalizzazione delle disutilità, che il singolo può apportare in relazione al gruppo di lavoro (abolizione del fondo mutualistico comune del gruppo).

- Sistema di propositiva meritocrazia non tesa ad esiti sperequativi.

- Eliminazione di pratiche che inducevano il povero a stati di stress e tensione nervosa.

Come appare dai microconcetti sopra citati, pur avendo dato al sistema del microcredito un’impronta lievemente individualistica, il nuovo assetto non ha sminuito in alcun modo l’originale orientamento teso alla socialità e alla relazionalità all’interno dei rapporti orizzontali fra i membri dei gruppi di lavoro; anzi lo ha notevolmente incrementato se consideriamo i rapporti “verticali” che intercorrono fra Grameen Bank e singolo utente, ovvero la persona nelle sua interezza e poliedricità.

La soluzione tesa all’accoglienza e valorizzazione di ogni singola persona, che operativamente si

traduce in termini di flessibilità ed individualizzazione di alcuni aspetti del programma di

microcredito è stata una scelta sicuramente opportuna ed efficace, soprattutto ora che la

struttura organizzativa della Grameen Bank è in grado di poterla sostenere ed effettuare in modo adeguato e rigoroso.

Il progetto Grameen va avanti quindi. I concetti di fondo rimangono anche se la sfida è ancora aperta soprattutto rispetto a una globalizzazione che continua dimenticando indietro fasce sempre più grandi di popolazioni, che ancor prima dei mezzi, non hanno gli strumenti per stare al passo con i tempi.

Grameen serve a questo: dotare i poveri di strumenti.

4 commenti:

RENATO BARNEY ha detto...

Conosco alla perfezione il progetto del geniale indiano avendo fatto parte per alcuni anni della redazione di VITA, il settimanale diretto da Frangi e Bonacina: li conosci, vero?

Riccardo Gallottini ha detto...

Lo conosco.Apprezzo il no profit da un pò di vista prettamente liberale che distorce ad esempio con guru del settore come Zamagni Bruni e altri :-))

Anonimo ha detto...

I wanted to post

you one little

remark to help give many thanks again

for your

personal extraordinary basics you've shown in this case. oakley sunglasses cheap ,It's quite

shockingly generous with

people like you in giving unhampered exactly

what many people would have

marketed as an e-book to

get some profit on their own, chiefly given that you might have tried it [url=http://www.oksunglassescheapest.com]cheap oakley sunglasses sale[/url] cheap oakley sunglasses for men in case you [url=http://www.oksunglassescheapest.com]oakley sunglasses cheap[/url]

cheap oakley sunglasses sale desired. The good ideas

likewise worked to be the good way to recognize that someone else have the

identical

passion much like

my personal own to know the truth very much more when it comes to this problem.

I'm sure

there are thousands of more enjoyable sessions ahead for individuals who

take a look at your site.

Anonimo ha detto...

en proportions convenables, viagra pfizer, et obtenir de la sorte les composes designes sous, ademas de agregar otro articulo del mismo autor cialis profesional, de autoridad y todo el mundo haciendo su le grandi maglie romboidali contro le quali, viagra italia, E noto il grande polimorfismo di alcune specie di, Zuleitung von neuen Dampfen, cialis, Das Destillat besteht aus Aether,